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La guerra è una follia: il nostro contributo

PERCHÉ SECONDO VOI È STATO APPESO QUESTO STRISCIONE?

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da Webmaster

Docente

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Iniziamo a pubblicare i contributi relativi all’iniziativa del VIS “La guerra è una follia“, che ha collocato uno striscione molto significativo davanti alle nostre scuole e che vuole combattere l’indifferenza e promuovere la pace.

QUI l’articolo che abbiamo dedicato all’iniziativa.

Il primo contributo viene dai bambini della Scuola Primaria Don Lorenzo Milani: giovedì 30 maggio i bambini sono scesi in strada per osservare lo striscione dal titolo “La guerra è una follia”, poi la domanda sul perché della sua collocazione.

G.S.: perché chi lo vede quando è ancora bambino, da grande sarà più attento a non fare delle guerre.
M.D.: lo hanno appeso nelle scuole così anche i genitori lo possono vedere.
M.P.: per far capire che non si può risolvere tutto con la violenza.
A.S.: è appeso nelle scuole perché i bambini di oggi saranno i grandi di domani e insegneranno ai loro figli e ai figli dei loro figli che la guerra è una follia. Se tutti davvero facessero così le guerre non esisterebbero!
CHE COSA POTETE NOTARE OSSERVANDO LE IMMAGINI?
Y.H., P.S., E.G.: sullo striscione si vedono persone che stanno scappando con le ultime cose rimaste: cibo, acqua, fotografie dei loro cari, soldi, gioielli da vendere…
F.D.: il filo spinato mi ricorda gli ebrei nei campi di concentramento, lo usavano per non farli scappare.
M.D.: è tutto nero perché la guerra non ha colori, solo il nero.
B.A.: sono tutti neri perché il nero è un colore negativo, infatti si fanno le guerre solo per un pezzo di terra.
M.D.: la guerra ormai è diventata un’abitudine. I potenti pensano che sia normale morire per qualcosa. Persino i piccoli ormai vedono la guerra di continuo, anche attraverso i videogiochi violenti.
B.A.: ormai non ci stupiamo più perché sentiamo solo parlare di guerra…
M.S.: infatti a me fa impressione vedere immagini di guerra mentre mangiamo cena.
Y.G.: anche a me, fanno venire voglia di piangere…
A.A.: alcuni pensano di risolvere tutto con la guerra, ma non è così, è una follia.
M.S. e M.D.: in realtà il mondo non è tutto nero, ci sono tante cose belle, ad esempio quando nascono dei
bambini, quando ci divertiamo con gli amici…
M.S.: eppure sui social si vedono solo cose brutte e tristi; io ho chiuso i social che facevano solo vedere immagini brutte. Bisognerebbe fare come dopo la guerra, quando le fabbriche che facevano armi hanno smesso e cominciato a costruire altre cose…
M.P.: vedere tanta sofferenza mi fa venire voglia di piangere. Certe guerre sono nate per ottenere potere, ma i morti sono una cosa triste!

LO STRISCIONE DEL VIS è ACCANTO A QUELLO DI DON MILANI: COSA CI FA VENIRE IN MENTE?
F.D. : forse Don Milani ha fatto con i suoi ragazzi lo stesso discorso che stiamo facendo noi.
M.S. E M.D.: a Barbiana i ragazzi leggevano il giornale per sapere che cosa succedeva nel mondo e ragionarci.
Concludiamo che il motto I CARE , cioè mi prendo cura, mi importa, mi informo, è l’esatto contrario di ME NE FREGO; con questo cartellone abbiamo avuto una bella occasione per dire che siamo contro la guerra ed è stato importante fermarci a riflettere!

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