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Giornata della Lingua Madre alla Don Milani

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Docente

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Le insegnanti della classe 2^A della scuola primaria Don Milani hanno aderito, come ogni anno, alla Giornata della Lingua Madre. L’iniziativa è un piccolo ma importante contributo che arricchisce il sostanzioso progetto multiculturale del plesso. Mercoledì 26 febbraio, gli alunni e le docenti hanno accolto in classe le mamme di 2 bambini, che hanno raccontato  la loro esperienza di quando frequentavano la scuola nei loro paesi di origine. Gli studenti hanno così scoperto che sia in Egitto che in Albania gli insegnanti erano molto severi e ogni ritardo era punito. In Egitto i bimbi, già in 1^ elementare, imparavano a leggere,  scrivere e capire testi anche lunghi e difficili. In Albania, invece, aveva molta importanza la calligrafia. Gli alunni hanno raccontato diversi aneddoti, appresi dai loro genitori, relativi alla scuola in Romania, in Senegal e in India. L’incontro ha suscitato un grande interesse e si è concluso con un lungo applauso gioioso.

Il confronto fra le mamme presenti, i bambini e le insegnanti è stato anche un momento di riflessione su come popoli lontani siano magicamente uniti da sentimenti comuni.

Il lavoro è proseguito con la lettura di un racconto rielaborato dalle maestre per l’occasione: Marco, giovanissimo studente italiano,  si trasferisce con la sua famiglia al Cairo, in Egitto, e qui, un po’ spaesato ma curioso ed entusiasta, inizia un nuovo percorso scolastico.

Durante una lezione sulle meraviglie dell’ingegneria e della matematica, Marco stringe amicizia con il compagno Amir e, quando la maestra Fatima mostra alla classe le immagini dei ponti più belli del mondo, i due bambini iniziano a  fantasticare insieme sui luoghi dove poterne erigere  di nuovi e altrettanto maestosi. Disegnano mentalmente costruzioni che uniscono posti e popoli lontani e diversi, come l’Italia di Marco e l’Egitto di Amir ma, vista l’impossibilità materiale di realizzarli, propongono  allora di usare parole e sensazioni che stimolano emozioni, avvolgendoli  in nuove atmosfere, prima lontane e sconosciute, poi vicine e più familiari.

In sostanza, i bambini insegnano che i viaggi migliori sono quelli che percorrono ponti fatti di profumi, colori e suoni.

I ponti più solidi sono quelli progettati da piccoli ingegneri che danno vita a sogni ambiziosi e, proprio per questo,  più entusiasmanti. Sono ponti invisibili che accorciano le distanze con chi sembra lontano e diverso e sono  speciali perché sono dentro ogni bambino che sa unire,  con amore, chi ancora crede in un mondo più vicino.

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